CONVEGNO DI BERGAMO 2021

INCONTRO NAZIONALE
DEI PRETIOPERAI E AMICI
16 – 18 settembre 2021

Presso la “Comunità Missionaria Paradiso”
Via Cattaneo 7 – Bergamo

​Finalmente, siamo riusciti a decidere di ritrovarci “in persona”, muniti di green pass, per affrontare il tema che avevamo programmato lo scorso anno. Il luogo che ci ospita consente i distanziamenti necessari perché i lavori si svolgano in tutta sicurezza. L’iniziativa ovviamente verrebbe sospesa qualora il Governo imponesse il divieto di attraversare i confini regionali.

Come già negli scorsi anni, cogliamo l’occasione dell’incontro nazionale dei pretioperai, al quale partecipano anche i nostri amici, per organizzare un convegno aperto a tutti.

L’intera giornata del 18 settembre 2021 sarà dedicata al tema del Convegno:

CON QUALE CRISTIANESIMO

I pretioperai e i loro amici si incontreranno a partire dalle ore 17 del giovedì 16 settembre sino alla conclusione del convegno nel pomeriggio di sabato 18.

Il numero di marzo 2020 di Pretioperai riporta questo stesso titolo: ti invitiamo a leggere il suo editoriale (qui) e la presentazione (qui) del convegno 2020, che abbiamo dovuto poi rinviare. Nel frattempo abbiamo maturato ulteriori precisazioni che modificano il programma di allora.

Forse questo sarà l’ultimo Incontro-Convegno che riusciamo a organizzare. Alle difficoltà oggettive causate dalle ondate pandemiche del Covid-19 si aggiunge la progressiva riduzione delle nostre energie. Ogni anno qualche nostro storico compagno di viaggio entra nel silenzio di Dio e noi che rimaniamo abbiamo in buona parte superato quella soglia di cui parla il salmo 90: “la nostra vita arriva a settant’anni, a ottanta se ci sono le forze”.

Il nostro invito è ampio e si rivolge anche a coloro che abbiamo in qualche modo incrociato nella vita, con scelte analoghe alla nostra; anche loro vorremmo rivedere e riascoltare.

Nella giornata di venerdì 17 settembre chiederemo a noi stessi “con quale cristianesimo” abbiamo condotto la nostra vita e alimentato il nostro pensiero. Sarà presente tra noi Gianni Tognoni, che per decenni è stato vicino ai pretioperai, in particolare ai milanesi. Il numero zero della nostra rivista (correva l’anno 1987) pubblicava un suo importante contributo che illuminava e approfondiva il senso della nostra vita di pretioperai.
Le testimonianze e riflessioni che offriremo saranno spunti che si aggiungono al bagaglio di cui Gianni Tognoni dispone per proporre la prima relazione che aprirà il convegno di sabato 18.
Sarà una lettura meditata del fenomeno da noi rappresentato non tanto per farne la storia quanto per metterne in luce il senso. Prendendo a prestito da Cristoph Theobald il titolo di due suoi volumi – Il cristianesimo come stile – possiamo domandarci: il nostro percorso, durato l’intera vita, con tutti i limiti e le differenze che abbiamo vissuto al nostro interno, dentro una storia globale, e delle chiese, in rapidissima evoluzione, ha dato volto a uno stile evangelico?
In allegato riporto una pagina da “L’uomo planetario” di Ernesto Balducci, nella quale afferma che la nostra scelta rappresentava la “normale risposta evangelica ad una situazione totalmente inedita” in un tempo di “fine della cristianità” (qui)

Naturalmente il titolo – “Con quale cristianesimo” – va oltre la nostra piccola storia per porre un problema di assoluta attualità dentro un mondo profondamente cambiato nei confronti del cristianesimo. Rimandando a quanto scritto nel citato numero di Pretioperai, penso sia opportuno aggiungere l’incipit di un libro di François Jullien, “Risorse del Cristianesimo. Ma senza passare per la via della fede”. Jullien è uno dei maggiori filosofi francesi che, da ateo, si chiede quali insegnamenti del cristianesimo, quali sue “risorse” siano ancora utili oggi per tutti nella vita moderna e nel pensiero, al di là della fede. Il primo capitolo ha per titolo: “Rifiutarsi di evitare (la questione del cristianesimo)”.

Vi chiederete perché mi occupi oggi proprio di questo – ovvero del «cristianesimo». Che cosa farsene, ormai? Ebbene, credo che oggi sia importante occuparsene: non evitare la questione del cristianesimo. Non per ragioni d’identità culturale (l’Europa è «cristiana»?), ma per ragioni di fecondità culturale e, più precisamente, per quanto ci riguarda, di fecondità per la filosofia. Finito il tempo del suo dominio e poi quello della sua denuncia, e oggi nel tempo della sua marginalizzazione, occorre infatti tracciare il bilancio di quel che il cristianesimo ha fatto avvenire nel pensiero. Che cosa ha portato, e che cosa invece ha sottratto, in termini di possibili dello spirito? Per questo, oggi mi rivolgo al cristianesimo. Perché bisogna farlo”.

Penso che questa sia una buona provocazione rivolta a credenti e chiese, chiamati a scoprire e vivere con creatività una fede aperta al futuro, abbandonando le nostalgie e i sogni di una cristianità che non esiste più e l’utilizzo di un linguaggio consunto e di pratiche religiose che ostacolano la trasparenza e la vitalità dell’Evangelo.

Andrebbe aggiunta una riflessione sulla forma “cattolica” di cristianesimo. Fu lo stesso Paolo VI a manifestare il suo rammarico perché il termine “cattolico”, il cui significato etimologico è “universale”, ha subìto una torsione che lo ha portato a diventare un termine di parte. A questo proposito una seconda provocazione ci viene ancora da Ernesto Balducci (qui)

Sabato 18 settembre sarà tra noi il prof. Andrea Grillo, docente di Teologia dei sacramenti, Liturgia e Filosofia della religione a Roma (S. Anselmo) e a Padova (S. Giustina). Terrà la seconda relazione della mattinata.

Nel pomeriggio si riprenderà il tema in termini prospettici con una tavola rotonda.

(…)

DOPO BERGAMO 2021,
IL FUTURO PROSSIMO:

ABBIAMO IN PROGRAMMA:

  • di continuare gli incontri dei PO lombardi presso Mario Signorelli, allargandoli comunque a chiunque altro sarà in grado di arrivare a San Paolo d’Argon
  • di pubblicare ancora due-tre numeri della nostra rivista: uno per fare memoria di Piero Montecucco, un altro contenente le relazioni del convegno di Bergamo 2021, e il finale per chiudere in bellezza il camino della rivista
  • di… non sappiamo che altro, per ora… dateci il tempo di pensarci…